Gascromatografia

Per fornire una risposta adeguata ai sempre più sofisticati cromatografi, Nippon Gases dispone di una vasta gamma di gas di elevata purezza e miscele ad alta precisione, preparate mediante procedimenti tecnologicamente avanzati per garantire un adeguato controllo dei contaminanti.


Per effettuare l’analisi gascromatografica sono necessari quattro tipi diversi di Gas Speciali:
• gas carrier;
• gas ausiliari;
• gas di supporto;
• gas di purge.


La gascromatografia è una tecnica strumentale nella quale il campione viene nebulizzato e iniettato in testa ad una colonna cromatografica
. L’eluizione si verifica mediante il flusso di una fase mobile di gas inerte, ottenendo la separazione delle specie gassose in funzione della loro diversa affinità verso la fase stazionaria di cui è costituita la colonna cromatografica.

 


Metodi cromatografici
Una delle tecniche analitiche in cui si sono registrati i maggiori progressi negli ultimi anni è la cromatografia, grazie alla sua capacità di separare i componenti di una miscela.

Gas carrier
Nella gascromatografia il gas carrier rappresenta la fase mobile, ovvero il gas eluente che circola lungo la colonna portando con sé i vari componenti del campione. È fondamentale che il gas carrier sia puro per evitare reazioni secondarie che produrrebbero effetti indesiderati.


Gas ausiliari
I gas ausiliari non intervengono direttamente nel processo di separazione, ma sono indispensabili per il corretto funzionamento degli analizzatori. Per esempio, in un detector a ionizzazione di fiamma, utilizzando come combustibile l’Idrogeno, la presenza di eventuali contaminanti potrebbe contribuire ad aumentare il rumore di fondo, limitando così la sensibilità dello strumento.

Gas di supporto
In alcuni casi specifici in cui è richiesto un flusso elevato di gas, è necessario sostenere il gas carrier con un altro gas. Ad esempio, in un gascromatografo ad alta risoluzione con detector a cattura di elettroni, l’Azoto e/o la miscela Argon-metano agiscono da gas di supporto.


Gas di purge
Con alcuni strumenti per cromatografia liquida è necessario un gas per estrarre i gas disciolti (in genere Ossigeno e Azoto), che, se non eliminati, riducono l’efficienza di separazione in colonna causando l’allargamento delle bande e interferendo con il funzionamento del detector. Il gas di purge viene utilizzato, fra l’altro, anche per i sistemi a “spazio di testa” dinamici e statici e nel desorbimento termico, come i periferici della gascromatografia.

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